La storia demografica e genetica delle popolazioni europee è complicata. I dati primari per il suo studio provengono dalle sequenze di DNA mitocondriale, del cromosoma Y e del DNA autosomico (compresi i polimorfismi a singolo nucleotide) provenienti sia dalle popolazioni moderne che, se disponibili, dai resti delle popolazioni antiche.
I lignaggi dei primi esseri umani moderni europei (EEMH) tra 40000 e 26000 anni fa (Aurignaziano) facevano ancora parte di una grande "meta-popolazione" eurasiatica occidentale, correlata alle popolazioni dell'Asia centrale e occidentale. La divergenza in sottopopolazioni geneticamente distinte all'interno dell'Eurasia occidentale è il risultato di una maggiore pressione selettiva e degli effetti del fondatore durante l'Ultima glaciazione. Dopo la fine della glaciazione, un lignaggio dell'Europa occidentale, soprannominato in archeogenetica cacciatori-raccoglitori occidentali (WHG) emerge dal rifugio solutreano durante il Mesolitico europeo. Queste culture mesolitiche di cacciatori-raccoglitori furono sostanzialmente sostituite durante la rivoluzione neolitica dall'arrivo dei lignaggi dei primi agricoltori europei (EEF) che derivavano dalle popolazioni mesolitiche dell'Anatolia[1]. Nell'età del rame europea, ci furono di nuovo sostanziali rimpiazzi di popolazione in gran parte dell'Europa a causa dell'intrusione dei pastori delle steppe occidentali (WSH) provenienti dalle steppe pontico-caspiche e derivanti dai cacciatori-raccoglitori orientali e caucasici. Questi rimpiazzi di popolazione avvenuti nell'età del rame sono associati alla cultura della ceramica cordata e alla cultura del vaso campaniforme e alla diffusione delle lingue indoeuropee.